giovedì 28 giugno 2007

Parla come Mangi. Ovvero: l’ arte di mancare le occasioni di incontro alla mensa della Stazione Zoologica!

Salve a tutti!

Sono Giuseppe Bucciarelli, e magari alcuni di voi mi conoscono... Ma si!! Quell’ individuo ben poco raccomandabile che talvolta sparisce sulla sua barca (“deve essere pieno di soldi questo Bucciarelli”) e se ne va a zonzo per il Mediterraneo (“fosse per me, potrebbe anche rimanerci nel Mediterraneo, magari a 3000 metri di profondità...”). Ebbene si. Sono proprio io. Il malfamato.

Vorrei fare una considerazione piccola piccola sulla nostra mensa, luogo di gioia e dolori, capitanata dal buon Michele e dal suo equipaggio di pirati armati quanto meno di (brutto) carattere....

Quando sbarcai alla SZN (Oh, isola felice!) molti anni fa, mi ritrovai in un territorio sconosciuto e misterioso. Gente nuova, volti nuovi, usi e costumi di altre latitudini. Insomma! Un mondo da esplorare! E da bravo esploratore quale sono cominciai ad avventurarmi per questa terra vergine e misteriosa. Adesso, come tutti sanno, se si vogliono fare delle belle foto ai leoni e agli elefanti ci si deve appostare vicino alle pozze d’ acqua della savana e aspettare che le fiere vengano all’ abbeverata. Insomma, qual posto migliore di un luogo di passaggio obbligato??? Cavolo! Proprio come la mensa dell’ acquario! E così scattò l’ idea geniale, rivoluzionaria!!!! Perché non andare a fare conoscenza con gli abitanti dell’ isola felice nell’ unico momento in cui tutti si trovano insieme?? La mensa sembrava un’ occasione magica... Proprio come l’ alba alle pozze d’ acqua della savana infuocata... E fu così che, armato di casco di sughero da esploratore e binocolo, mi avventurai alla mensa carico di aspettative e sogni.... e cominciarono subito i problemi... Fui accusato di Altro Tradimento (c’è l’ impiccagione al pennone di mezzana per questo!) dal mio stesso gruppo (EM) per aver osato lasciare l’ovile per nuovi greggi. Greggi?? Ovile?? Ma io non sono mica una pecora! E così mi avventurai da solo, controcorrente... Provai di qui, provai di la, provai ad avvicinarmi di soppiatto, travestito da gazzella, saltellando come un gerbillo...Provai e riprovai.... Ma niente. I branchi di leoni si tenevano a distanza, le gazzelle ruminavano lontane... Le pozze altrui erano difese con aggressiva determinazione! “Tu, pecora di altro branco, tornatene tra i tuoi simili! Anatema su di te!!”.

Fu così che dopo anni di prove e tentativi mi trasformai in un esploratore solitario che vaga per la pianura fotografando fiori e non più leoni. E cominciarono a nascere le leggende....

Un bel giorno partii con la barca. Per un viaggio di anni per il Mediterraneo. E non intendo tra Ischia e Procida!. Dico che partii per un viaggio che ha coperto tutto il Nostro Mare dalla Corsica a Israele con tutto quello che c’è in mezzo!!!! Quale occasione!!! Quale splendida occasione!!!! A costo 0 (zero!) per l’ Acquario ecco che c’ e’ un biologo della SZN che se ne va ai quattro angoli del mare!!! Facciamogli raccogliere campioni di ogni sorta in ogni isola, porto o approdo! Una copertura globale della fauna e della flora del Mediterraneo! Che roba!! Quale opportunita’ per la genetica di popolazioni!!! Che culo!.... e invece nulla, nada, nisba, nihil.... Non ho avuto nessun tipo di feedback da nessun ricercatore della SZN. Solo un bel po’ di sparlate a mezza bocca.

Ma non mi persi d’ animo! Noi esploratori siamo fatti cosi...Ho collaborato con la UCSC (che poi sarebbe la Univerity of California Santa Cruz), ho raccolto Chromis chromis (che poi sarebbe il guarracino) praticamenter ovunque, ho raccolto Siganus luridus e Siganus rivulatus (pesci Lessepsiani) nell’ Egeo. Ho raccolto varie polopazioni di Thalassoma pavo (la donzella pavonina) e Sparisoma cretense (il pesce pappagallo) dalla Sicilia al Libano. Questi campionamenti si sono poi tradotti in articoli scientifici. Bello no???

Mi domando: Avremmo potuto collaborare, noi della SZN? Avremmo potuto sfruttare insieme questa occasione?? Devo dire che in moltissimi erano a conoscenza del mio viaggio ma a parte le critiche sottobanco (di cui sono venuto a conoscenza indirettamente, perché forse è meglio non esporsi...) nessuno ha voluto sfruttare il mio viaggio per uno scopo comune. Dovevamo forse parlare di più? Forse... Forse dovevamo parlare di più e sparlare di meno. Forse bastava andare ad abbeverarsi ognuno nella pozza dell’ altro senza sentirsi leoni o gazzelle, senza sentirsi appartenenti a tribù sottilmente ostili, ma compagni di viaggio sulla bizzarra astronave dell’ Acquario di Napoli.

Ciao!

Giuseppe Bucciarelli

mercoledì 27 giugno 2007

Cerco casa

Ciao, mi chiedevo se il vostro foro magari servisse per cercare casa...
Cerco una stanza singola..o due, c'è anche Dorris di Ischia che dovrebbe lasciare la casa in qui siamo adesso fino alla fine Luglio. Quindi cerchiamo stanze singole al centro storico o nelle vicinanze.
Grazie e buona giornata
Carmen
--
Carmen Garcia-Comas Rubio
PhD student

Show us your true colors

Well since Biology is also made of images, let's make a gallery of the best images we have at SZN (and outside)! Send us your most beloved pictures for our contest "Show us your true colors" (with a brief explanation of what your pics represent) and we will select the best ones to be permanently displayed in your Blog.

'Till next one
Gabriele Amore

PS Yes B/W pictures from EM are ok

martedì 26 giugno 2007

Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo: due parole per spiegare il perché di questo BLOG


Un Pò in pò tutti gli istituti di ricerca del mondo, esistono spazi comuni, creati per permettere alla gente di incontrarsi, conoscersi. A volte si tratta semplicemente di una stanza, con un divano o due e qualche sedia. Questi spazi permettono ai ricercatori (ma non solo a loro) di ritrovarsi, scambiare quattro chiacchere, confrontarsi, rilassarsi.

Lo spazio fisico che alla Stazione Zoologica é dedicato a queste attività é attualmente un pò ristretto (l' angolo di una balconata per una comunità di circa 300 persone sembra un pò pochino, no?).
Ecco perché Anton Dohrn Café: uno spazio virtuale dove incontrarsi, confrontare con serenità tesi e opinioni, dove conoscersi meglio.

Anton Dohrn Cafè é un BLOG (ATTENZIONE: non é un website, quello esiste già...) a disposizione di chiunque dentro e fuori la SZN voglia contribuire ad una discussione su temi più diversi. Mandateci i vostri post e commenti e li pubblicheremo senza esitazione, a patto che siano:
1-Firmati
2-Non offensivi delle persone
3-Circostanziati (provvisti di argomentazioni ragionevoli)

Hasta la Proxima
Anton Dohrn Café

lunedì 25 giugno 2007

Science Music and Politics: JUST MUSIC

Science is like “music and politics” where, “music is the expression of emotion, and that politics is merely the decoy of perception” (from “music and politics”** - The Disposable Heroes of Hiphoprisy et al., 1995 [1])

On which side of science you are is exclusively a personal choice.

This comment/blog or whatever is not posted to talk about science, but only about music. As every café (real or virtual) that respects itself should have music, and to bring you music is what I’m here for.

Today I invite you to learn about The Disposable Heroes of Hiphoprisy, a group that was dissolved after their debut album (Hypocrisy is the Greatest Luxury [2]).

Lyrics [3] socially aggressive, and without any influence of this behaviour, that is said to provide a minimum kind of offence (racial, cultural, or other identity groups), called politically correct.

References:

[1] http://en.wikipedia.org/wiki/The_Disposable_Heroes_of_Hiphoprisy

[2] http://en.wikipedia.org/wiki/Hypocrisy_Is_the_Greatest_Luxury

[3] http://www.getlyrics.com/artist/disposable+heroes+of+hiphoprisy

Supplementary Data:

Watch the video of "Television, the Drug of the Nation”:

http://it.youtube.com/watch?v=sgOWTM5R2DA

More music comments and news will come soon.

Your virtual SDJ,

Stilianos Arhondakis or Stelios (for friends and enemies too)


domenica 24 giugno 2007

Life(-science) is beatiful

Beauty. That is the only reason why we do science. There is nothing else. Otherwise how can one justify all those long hours spent at the bench everyday? What could ever repay us for the stress (and sometimes the humiliation) of exposing ourselves to the judgement of others (from progress reports to grant applications and papers submission)? Could the money do that, or the prestige? Give me a break.
We do science because we find beauty in nature: we take pleasure in discovering it and communicating it to others. That is all. In this we differ nothing from artists. Similarly to them we are driven by a sacred fire, a inner longing for armony that determines what we choose as the subject of our investigations. Personal taste matters so much in our lives that it is strange to discover how dry can science be in the perception of profanes. We literally fall in love with the weirdest things (in biology, from cancerous cells to genomes to diatoms). And there is no much we can do about it: certain things strike cords inside and there is nothing left for us than just resonate. We search the world outside of us for truths that we can relate to; just like artists who search their inner world for what can be recognized as universal. The struggle is the same. This is of course an old story and it is certainly not by chance that some of the most famous scientists were also artists: from the early times of Pitagora to those of Leonardo, Galileo Einstein and so on.
Together with artists we also share stubburness. We will not be satisfied until we get that damm experiment just right. Because there is nothing that lit ourselves more than a beautiful result. There I said it. Even our language betrays the overlap between our world and that of estethics. We use words as ¨beautiful¨, ¨elegant¨, even ¨cute¨, as the best compliments for an experiment or a demonstration. We don´t use ¨cleaver¨, ¨smart¨, or ¨wise¨...
Of course we do science also because it is useful to others. Science can be applied and therefore can contribute to the material well-being of humankind. Because of that, we are able to justify our salaries and the costs of our research.
But there is dignity in searching beauty and in sharing it with others. This should not be forgotten nor we should be ashamed to openly declare it. Even more. The opportunity to address question and the joy and surprise of finding answers for ourselves is a liberatory experience that no authority (ideological, religiuos, political) can understand, grant or tolerate.
And it is not by chance that science, together with art, are the first victims of all forms of fundamentalism.

'till next one
Gabriele Amore

sabato 23 giugno 2007

Scommettiamo che....

Leggendo dal blog di Beppe Grillo, mi sono imbattuto in uno dei suoi shock-post, che un pò fanno sorridere, ma soprattutto fanno riflettere.... Allora ho pensato di lanciare una "scommessa" che, non sò perché, sento di vincere in partenza. Scommettiamo che il governo attuale non cadrà prima di questo Countdown preso dal Blog di Grillo?


La garanzia di vincere questa scommessa me la danno i parlamentari....

....basta solo aspettare e vedere cosa succederà

Gianluca Treglia

venerdì 22 giugno 2007

Arriva Plastivik!














Ed ecco a voi la prima tavola della prima avventura di Plastivik! (l'oscuro paladino della plastica) intitolata:

O' virusse informatiche

Alla prossima settimana con PLASTIVIK!
Hasta la proxima
Anton Dohrn cafè

lunedì 18 giugno 2007

The power of symbols

As a biologist I consider myself a lucky one. Not only I witnessed a revolution, I even took part on it. During my years in the lab of Eric Davidson at Caltech, I have seen the transformation of Developmental Biology from the mess it was until the mid-late ‘90s into the logic-driven science of Gene Regulatory Networks. Now after more than six years, I see how the fruits of that community effort are still plentiful and juicy.

But other than that spark of well needed clarity, there is something else that came along with that reformation. That is the introduction of the little symbol you see at the beginning of this post, to identify a gene. Here, the horizontal line is DNA; the bent arrow is the gene’s transcriptional start site; right of it is the coding sequence; left of it the cis-regulatory region (CRR), that portion of the genomic DNA that determine where when and how much a gene will be transcribed in a cell. Put this little thingie (and its power of transforming regulatory information into transcriptional outputs) in the context of the genetic interactions that go in development and there you have drawn your Gene Regulatory Network. No wonder this powerful little symbol is enjoying an increasingly wide acceptance. However the reductionism(s) that it implies also deserve attention. For as long as the CRR is intact a gene will perform their job, no matter where it is placed in a genome, as two decades of experiments of transgenesis have shown. As a result, genomic location effects on gene activity are mostly absent from the horizon of mainstream developmental biology discussion. At best they are (sometimes) vaguely noted as “positional effects”. For all practical matters genomes are treated as mere “gene container”. I believe that a look at some of the most recent reports from genome projects will fully prove this point.

How can such a conception coexist with four decades of studies that show that genomes are ordered, structured places? Gene physical as well as functional properties conforms to those of the genomic region they belong. Therefore GC-rich genes are in GC-rich regions of the genomes and tend to be the more expressed ones. This and a number of other observations point to a conception of genomes as integrated systems; evolutionary forces shaping the whole genomic landscape, not just the genetic one.

So how exactly would the integration between genes and genomes be obtained? What is somewhat surprising (and disappointing) is that, as far as I am aware, there is not a serious attempt in the field to understand how the functionality of cis-regulatory regions might be affected by the properties of genomic context in which they are embedded. Incidentally, this is the starting point of my research programme at SZN. Though still in its infancy it is showing some promising results: genomic context can affect the function of genes in ways that can be measured and understood. Do genomic contexts also put a constrain on the evolution of cis-regulatory regions? Boh?

‘till next one

Gabriele Amore

venerdì 15 giugno 2007

Il Museo virtuale della Stazione Zoologica

Lo scorso aprile è terminato il progetto Italo-Giapponese di digitalizzazione delle collezioni zoologiche della Stazione Zoologica di Napoli curato dal Dott. Akira Kihara dell'Università Hosei di Tokio e coordinato dalla Dott.ssa Bentivegna per conto della Stazione Zoologica. da oggi sarà più facile visitare uno dei luoghi più ricchi di organismi marini apprezzato a livello internazionale.
Gianluca Treglia

Quantitative PCR with in just 10 ul!!

Hey there
Are you still running qPCR reactions in 25 ul?? Really?? well here's the scoop: you can do it in just 10ul and it works just as fine. I did it 7 times (that is 7 full 96 well MJ white plates) and it went just allright.
For further details call me at 315

sincerely yours

Gabriele Amore

giovedì 14 giugno 2007

Privilegi per i Politici

Qualche giorno fa, come avrete letto nelle e-mail, è giunta una notizia mozzafiato, aveva a che fare con i privilegi di cui godono i politici che come dice il buon Beppe Grillo sono nostri dipendenti....

qui in allegato troverete al seguente link: http://www.ateneo.uniba.it/usi/Privilegi.pdf che racconta nel dettaglio tutto ciò di cui godono i nostri politici grazie al nostro e solamente nostro onesto lavoro

Non lasciamo che come al solito possano continuare ad insultare la dignità degli italiani per bene!!!!

Gianluca Treglia

Forse non tutti sanno che...

100 bottiglie al giorno

20 grammi di plastica a bottiglia

5 giorni la settimana

11 mesi all’anno

Cioè:

440Kg (11m3 non compressi) di plastica all’anno

Ogni anno noi della Stazione Zoologica incrementiamo di almeno 440 kg di plastica il già ricco patrimonio di rifiuti campani

Per produrli ci vogliono 880 kg di petrolio…880kg di petrolio per qualcosa che viene allegramente buttato in discarica e poi forse bruciato all’aria aperta…

Sarà abbastanza per incrementare la percentuale (già quasi doppia della media nazionale) di malformazioni neonatali della regione Campania ?

Nel dubbio, buona bevuta DAL DISTRIBUTORE a tutti !

Simpaticamente vostri:




Sisters do it better: anche le suore nel loro piccolo...

Ma tu guarda che ti combinano le suorine di clausura italiane!
Zitte zitte si sono fatte un sito web che é una bellezza!
Dalla pagina iniziale si può entrare nei diversi conventi italiani per trovare informazioni sulla loro fondazione, missione, attività (con orari) e (pensa un pò) pubblicazioni. Insomma il minimo necessario (e qualcosina in più) per un sito web degno di questo nome. Ci si può persino mettere in contatto, magari per chiedere una grazia speciale...

Se avete tempo e voglia fateci anche voi un giro (cliccate sull'immagine in alto a sinistra) e chissà che a qualcuno non venga una divina ispirazione per un sito web come si deve!

Simpaticamente vostro
Gabriele Amore

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